domenica 18 settembre 2011

Polpette di Salmone

Questa estate io e il mio ragazzo, ospiti dei suoi parenti, abbiamo trascorso le vacanze a Boston: dodici giorni all'insegna di grandi passeggiate e molte soste gourmand per godersi i sapori “made in America”. Qualche volta, però, è capitato anche di restare a mangiare in casa. Ed è proprio durante uno di questi pranzi in famiglia che ho imparato questa velocissima ricetta.
Ma prima di postarla, devo parlarvi di un’altra mia grande passione (non l'ho già fatto, vero?): la fotografia. In questo campo sono una vera autodidatta. L’attrazione per questa forma d’arte risale alla mia infanzia, quando ero l’incaricata in famiglia di occuparmi delle foto ricordo delle nostre vacanze. All’epoca utilizzavo una vecchia Olympus, ovviamente a pellicola (il digitale è arrivato parecchio tempo dopo, ahimé!), e mi scatenavo con i click: qualche scatto dovuto a genitori e fratello e poi l’obiettivo era tutto per le piccole: niente paesaggi, ma solo particolari.
Quando mi sono trasferita a Roma, il mio ragazzo mi ha spinta a frequentare un corso base di fotografia e  comprare una Reflex. Il miracolo non c’è stato e non sono diventata una grande fotografa, ma immortalare un oggetto, un raggio di luce che cade obliquo tra le foglie, un attimo nel trascorrere del tempo mi piace enormemente e mi rammarico di non avere più tempo per farlo. Una parte di me vorrebbe avere il coraggio di licenziarsi e andare a "bottega" da qualche fotografo per imparare i trucchi del mestiere. Ma questa è un’altra storia...

Questa premessa mi è servita per inserire in questo post (e spiegarne il perché) un link a Corriere.it, dove sono state pubblicate a corredo di una guida su Boston tre mie fotografie. Le prime che abbiamo mai avuto dignità di “stampa”: DoveViaggi.Corriere.it - Boston
Prometto che d’ora in poi correderò le mie ricette con le fotografie dei miei piatti.

Ed ecco la ricetta di oggi:

Dosi precise per le polpette, come tradizione vuole, non ci sono: dovrete essere in grado di dosare gli ingredienti nella giusta misura tastando la compattezza dell'impasto (sono polpette, dunque non potrà essere troppo morbido) e naturalmente tararvi sul numero di polpette che vorrete fare.
Salmone
Maionese
Pangrattato
Sale
Pepe
Spezie varie

Prendete del salmone al naturale in scatola, versatelo in una terrina e aggiungete la maionese e il pangrattato finché non raggiungete la consistenza desiderata. Aggiungete all’impasto un pizzico di sale e del pepe. Personalmente non metto nessun'altra spezia perché la maionese dà già tutto il sapore necessario, ma se volete fare gli americani ed esagerare un po’ potete aggiungere un pizzico di curcuma, di curry o di coriandolo.
A questo punto, formate delle palline, appiattitele un poco, e cuocete in una padella con un filo d'olio finché entrambi i lati non sono ben cotti. In alternativa, mettetele nel forno per una ventina di minuti a 220 gradi.
Le polpette potranno essere accompagnate da riso basmati o da una semplice insalata di carote e cavolo cappuccio tagliati a julienne.

mercoledì 14 settembre 2011

Serata a base di... FILM!

Avvertenze: se pensi che con questo post imparerai una nuova ricetta ti sbagli, perché? perché questa NON è un ricetta!!!

Fatta la dovuta premessa ora mi spiego meglio.
Ho da sempre una passione: il cinema.
Ho da sempre una passione legata al cinema: i film horror.
Nel momento in cui mia madre ha perso il controllo su quello che potevo e non potevo vedere in tv mi sono buttata sull'horror. Probabilmente è stata una logica conseguenza al suo proibirmi di vedere "Notte horror" su Italia Uno. Correvano gli anni '90, era d'estate e dopo il Festival Bar, sullo schermo compariva lo Zio Tibia che annunciava il film della serata... E io? naturalmente, dovevo spegnere la tv!
Fatto sta che l'arrivo dell'adolescenza ha coinciso, a casa mia, con la fine del proibizionismo. E se aggiungete che una delle miei migliori amiche condivideva la mia stessa passione...

Ogni sabato sera, andavo a dormire da lei, facendo una piccola deviazione alla videoteca più vicina: lì, facevo incetta di tutti i film horror possibili. E poi, spaparanzate sul divano un’intera notte non c’eravano per nessuno!
Ma non c’è notte horror che tenga se non si hanno cibarie da sgranocchiare. Dunque, cosa mangiavamo in quei sabati sera? Se decidevamo di non ordinare la solita pizza con wurstel e patatine fritte, andavamo al supermercato a comprare vol-au-vent vuoti e pasta sfoglia surgelata. A questi due ingredienti principali si aggiungevano wurstel, piselli, maionese, ketchup, gamberetti, polpa di pomodoro e mozzarella.
Ed ecco qua, step by step come preparavamo la nostra “Cena davanti alla tv con gli amici”.
Primo step. Accendere il forno e infornare i vol-au-vent. Un volta pronti, riempiteli con un ripieno fatto di salsa rosa (maionese+ketchup), gamberetti e piselli, in alternativa potete usare ricotta e spinaci.
Secondo step. Con una parte di pasta sfoglia realizzate delle striscioline da avvolgere a dei pezzetti di wurstel (in alternativa, si possono creare dei piccoli panzerotti ripieni di mozzarella e prosciutto cotto)
Terzo e ultimo step. Fare dei piccoli cerchi con la pasta avanzata, sui quali mettere un cucchiano di polpa di pomodoro e un pezzettino di mozzarella. Disporre, come facevamo noi, tutto su una teglia e con 15 minuti di cottura il gioco è fatto.

Con la cena ben disposta nel salotto e noi rigorosamente in tuta, ci piazzavamo sul divano, un dito sul pulsante start del telecomando e la serata ufficialmente aveva inizio.

 Ricordo con estremo piacere quelle nottate, ridevamo e scherzavamo per rompere la tensione che ci provocavano i film fino a quando, stremate, ci addormentavamo sul divano: e fuori era già l'alba.
Ve l'avevo detto o no che questa volta non avreste imparato nessuna vera ricetta, no?

lunedì 12 settembre 2011

Torta di Mele

Lo ammetto: sono in ufficio. E, in verità, di lavoro da fare ce n’è tanto, ma ho assolutamente bisogno di fare una pausa per non crollare sotto il peso delle mille informazioni che mi stanno piombando addosso da ogni parte. Insomma, stacco un attimo, mi distraggo un attimo con quello che amo di più e faccio mente locale :-). Considerando poi che mi è venuto un certo languorino e che, non sono bene perché, da stamattina mi torna in mente la torta di mele che facevo con la mia mamma, eccomi qua a condividerla con voi. Mi rivedo benissimo in cucina con lei, chiuse dentro mentre fuori faceva molto freddo. Accendevamo così il forno e seguendo la vecchia ricetta di casa facevamo questa torta soffice e saporitissima.

700 grammi di mele (più sono meglio è)
3 uova
70 grammi di burro
300 grammi di farina
250 grammi di zucchero
1 bicchiere di latte
1 limone
1 bustina di lievito per dolci

Sbucciate e affettate le mele e irroratele con il succo di un limone. Montate gli albumi a neve e a parte sbattete i tuorli con lo zucchero. Unite i due composti e amalgamateli delicatamente. Aggiungete poi la farina setacciata e il burro ammorbidito. Versate il bicchiere di latte e infine la bustina di lievito. Mescolate bene e quando il composto è omogeneo unitevi le mele. Ora, versate l'impasto ottenuto in una tortiera di 28 cm di diametro; infornate a 180 gradi; sedetevi su una sedia; rilassatevi e dopo 30 minuti sfornate questa torta il cui sapore ricorderà sicuramente a ciascuno di voi, come lo ricorda a me, un attimo felice della vostra infanzia.

domenica 11 settembre 2011

La Torta Fritta

Ah l'Emilia, credo sia una delle regioni in cui si mangia meglio...
Una delle leccornie che maggiormente amo della mia terra di origine è appunto la torta fritta.
Questa ricetta è presente in tutta l'Emilia Romagna ma il nome varia da zona a zona.
A Reggio Emilia, per esempio, lo chiamano "gnocco fritto", a Modena e Bologna "crescentina" e a Parma, appunto, "Torta fritta". Ovviamente in base a dove sei nato sosterrai che la ricetta della tua città è la migliore... e visto che non voglio smentirmi vi dirò che la torta fritta è in assoluto la più buona :-)

Quando ero bambina e con i miei genitori ci spostavamo dalla città alla montagna nei fine settimana, ricordo che durante il viaggio spesso ci fermavamo ad un chiosco che friggeva sul momento i pezzi di torta fritta. Ci sedevamo sotto le piante in un classico tavolone di legno e assaporavamo questa delizia accompagnata dai salumi tipici della mia zona.


500 grammi di farina 00
200 grammi di latte
1 uovo
40 gramnmi di ricotta
1 bustina di lievito
sale q.b.

Fate riscaldare leggermente il latte.
Su una spianatoia stendete la farina e creando la classica fontanella al centro unite il latte, l'uovo, la ricotta, il lievito e per ultimo il sale. Impastate il tutto con l'aiuto del latte.
Una volta che l'impasto è pronto fatelo riposare per almeno 1 ora e mezza.
Stendete la pasta a strisce dello spessore di qualche millimetro (non troppo sottili). Ritagliate dei rettangoli larghi 4 o 5 centrimentri.
Friggete la pasta in abbondante olio o come vuole la tradizione nello strutto bollente.
Servite con un vassoio di salumi misti e soprattutto con il prosciutto crudo rigorosamente di Parma.

Pastocia

Arriva l'autunno, tempo di castagne. E nelle montagne vicino a Parma si prepara la Pastocia. Quando mamma la faceva era una festa: accadeva una sola volta l'anno e, data la quantità, ne mangiavamo per un paio di giorni.

Sicuramente questo non è un piatto velocissimo e nemmeno troppo facile, nonostante la sua origine semplice e contadina, ma vi assicuro che vale veramente la pena passare una giornata ai fornelli per preparare questa delizia della tradizione.

Come prima cosa, dobbiamo realizzare le tagliatelle con la farina di castagna:

500 grammi di castagne secche (da far bolline in una pentola d'acqua: non buttate l'acqua di cottura)
600 grammi di farina bianca
200 grammi di farina di castagne
100 grammi di parmigiano
2 confezioni di ricotta
1 confezione di crema di latte
1 uovo
latte
sale

Per prima cosa, occorre bollire le castagne secche in una pentola d'acqua. Quando sono pronte, spegnete il fuoco e lasciatele riposare, vi serviranno alla fine. Per realizzare le tagliatelle, invece, unite la farina bianca, quella di castagna, l'uovo e il pizzico di sale. Impastate il composto con un poco dell'acqua di cottura usata per bollire le castagne secche. Quando la sfoglia è pronta, stendetela e tagliatela a listarelle larghe almeno un dito. Riprendete la pentola con l'acqua e le castagne bollite, riportatela a ebollizione e versatevi le tagliatelle, fino a che saranno cotte. A questo punto, spegnete il fuoco e versate nella pentola anche un mezzo litro di latte, 2 confezioni di ricotta, 100 grammi di parmigiano e diluite il tutto con una confezione di crema di latte. La Pastocia è pronta. Mi raccomando: servitela calda!

Spezzatino

Anche questa ricetta è stata sperimentata durante il mio periodo bolognese... a volte si voleva fare i sofisticati e pensa un po’ ci si faceva lo spezzatino.

funghi secchi q.b
carne per spezzatino
vino bianco q.b.
sale q.b.

Mettete i funghi in acqua per 30 minuti per farli rinvenire, successivamente strizzateli e tagliateli a pezzetti.
Tagliate a cubetti la carne e infarinatela. Mettete un filo d’olio in una padella, aggiungetee la carne e un biccchiere di vino bianco. Preparate un pentolino con dell'acqua bollente, appena il vino è evaporato aggiungete il sale e l’acqua calda per coprire la carne fino a metà. Coprite con un coperchio e fate cuocere. Una volta che la carne sarà quasi cotta aggiungete un cucchiaio di concentrato di pomodoro e i funghi, e far cuocere per circa 20 minuti.

Crespelle

Questa è un'altra ricetta semplice ma appetitosa di mia madre, ricordo che mio fratello ne andava pazzo...

500 ml di latte
250 grammi di farina
4 uova
1 pezzetto di burro
sale q.b

Setacciate la farina e aggiungiate il latte e le uova, sbattete il tutto finché non avete un composto liscio e omogeneo.
Scaldate una padella per crepes e ungetene leggermente il fondo con un po' d'olio aiutandovi con un foglio di carta da cucina per eliminarne l'eccesso.
Versate un mestolo del composto, fate cuocere un lato e appena pronto capovolgete la crespella e ultimate la cottura anche dall’altro lato.
Appena avete terminato di cuocere tutte le crespelle potete iniziare a farcirle.
Prendete una crespella e adagiatevi sopra una fettina di prosciutto cotto, un po’ di ricotta e una spolverata di prezzemolo, avvolgete la crespella e appoggiatela in una teglia aderente continuate finché la teglia è piena... ora irrorate di besciamella (se volete potete utilizzare la ricetta che ho inserito nella sezione "Le basi"), spolverizzate di parmigiano e mettete in forno per una 20 di minuti a 180 gradi o finché non si è formata una piccola crosticina croccante sopra le crespelle.